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Nadi: Nella nostra epoca l’umanità si trova di fronte ad una enorme accelerazione degli eventi e delle opportunità. Il mondo spirituale ha progettato questa epoca per condurre l’umanità ad un grande “risveglio”. Risveglio dal sonno di considerare tutto solo come materiale e dominato dal caso, risveglio dall’assopimento che ci impedisce di liberarci con azioni d’amore dal nostro egoismo generalizzato. Risveglio in una realtà nella quale tutto quello che avviene ha un senso preciso e positivo: quello di spingerci a diventare migliori, a crescere nella comprensione e nella attuazione dei veri valori della vita. I valori della coscienza, dell’aiuto reciproco, della Giustizia, della Bellezza, della Verità, dell’Amore… 

La Terra è un essere vivente e intelligente, che è fatto, come noi, di parti materiali e di parti più sottili, ma importantissime per la sua esistenza e per il sostegno che danno alla nostra vitalità ed alla nostra anima. Il nostro corpo è attraversato da una rete di invisibili centri vitali uniti da infiniti canali di energie. Quelli che le medicine orientali usano da millenni. E che la medicina occidentale ha dimenticato ma è ora costretta a riscoprire un po’ alla volta, se vuole smetterla di combinare disastri. Nelle tradizioni orientali si chiamano “chakra” i centri, i vortici vitali, e “nadi” i canali energetici che li uniscono.

La terra funziona allo stesso modo. La crosta terrestre è costellata di importantissimi “chakra” e “nadi”. Gli spiriti più avanzati dell’umanità, gli “iniziati” di tutti i tempi hanno sempre avuto la conoscenza, e spesso la visione, di questa geografia sottile, ma fondamentale, della Terra. Grotte sacre, montagne sacre, foreste sacre, laghi e fiumi sacri… E poi vari tipi di energie: positive, negative, ambivalenti… Lungo i canali e sui centri vitali sono sorti dolmen, menhir, cerchi di pietre, piramidi, templi, cattedrali… Erano e sono luoghi speciali, che favoriscono il contatto tra gli uomini e le dimensioni superiori. (*)

Nahuatl (lingua): Conosciuto anche come lingua messicana, era l'idioma parlato dal popolo oggi identificato come nahua (Aztechi, Colhua, Tepanechi, Acolhua e Toltechi). Di recente, studiosi nei vari campi della ricerca sulla Mesoamerica, hanno avanzato l'ipotesi che il nahuatl sarebbe stata una delle lingue parlate ai tempi della leggendaria Teotihuacan.

"No muy gente": letteralmente 'non molto gente', è un'espressione rivolto a coloro che non si comportano in modo appropriato con gli altri.